Rio Marina |
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42° 49'.05 N - 10° 25'.86 E |
Capit. 0565.962109 |
Rio Marina è uno dei porti dell'Elba che mi sono sempre piaciuti di più. Si trova pochissime miglia a sud di Cavo, la costa fra questi due porti non è molto attraente perché porta i segni dell'intensa attività mineraria (ferro) svoltasi fino agli anni '60: terrazzamenti, attrezzature fatiscenti, montagne di detriti sterili, un orrore ambientale cui prima o poi occorrerà metter mano.
Il porto di Rio Marina era anzitutto un porto minerario: il grande edificio che si vede all'entrata, sul lato N, era sede degli uffici di società minerarie, ci sono lì vicino i resti di un imbarcadero o meglio un caricatoio imponente, oggi in rovina. Fino a pochi anni fa era ancora in posto la boa per l'ormeggio delle navi (ora salpata). L'entrata è largamente aperta a NE e, come caratteristica generale, il porto è alquanto risaccoso ma non per questo meno affascinante. La diga foranea, che ingloba una antica torretta dalla quale si vede un bel panorama, è recente e attrezzata per l'attracco dei traghetti da Piombino (all'Elba hanno cercato di decongestionare Portoferraio, ormai al limite). Per fortuna le corse che arrivano qui non sono ancora molte (il traffico all'imbarco/sbarco è abbastanza fastidioso).
Il fascino di Rio Marina sta nell'orografia del paesino a mezza costa, molto gradevole e tranquillo, e del bacino del porto, storicamente occupato in prevalenza dall'utenza locale (pescatori, circoli nautici etc.). La banchina storica degli yacht era quella interna, sotto la torre con l'orologio: si dava fondo (sabbia, di tenuta non eccezionale) e si andava in banchina di poppa. Fuori stagione ricordo di aver sostato anche all'inglese, una libidine. Non c'erano servizi, ma in cambio non si pagava una lira e, salvo che in agosto, si trovava posto con facilità. Appena sbarcati si scavalcava con una scaletta l'antemurale, oltre il quale sta una spiaggetta frequentata dai locali, dove una (unica) doccia pubblica scaricava (ma c'è ancora) un'acqua che credo proveniente direttamente da Monte Capanne, a 1000 m di quota: 10° gradi, non di più. Una roba da infarto ma tonificante.
Poi è arrivato il progresso, sotto forma di una società di noleggio che qualche anno fa ha ottenuto la concessione per installare pontili galleggianti per le sue barche ed occasionalmente per gli yacht di passaggio. In cambio ha costruito, recuperando uno stabilino in fondo al porto, una serie di bagni, dignitosi, di cui sicuramente si sentiva la mancanza.
Però: i pontili hanno ingombrato tutto il bacino (vi sono anche dei frangiflutti all'imboccatura, vorrei sapere a cosa possono servire), rendendo inutilizzabile la banchina in muratura, non essendovi più lo spazio per dare fondo: uno dovrebbe farlo addosso al galleggiante, con rischio di collisioni con le barche ormeggiate e di incattivare l'ancora sui corpi morti. In pratica neanche pensarci. Bisogna quindi negoziare con gli ormeggiatori (anche ormeggiatrici piuttosto carine, come suggerisce il nome della compagnia di noleggio, che qui non posso rivelare) un posto d'ormeggio (si parla sul canale 8 essendo il 9 coperto da Punta Ala, che è lì di fronte a una dozzina di miglia), pagando una tariffa non lieve anche considerando che la fornitura di corrente non è sempre regolare: a me è capitato di non avere corrente e di dover pagare lo stesso, dopo discussioni estenuanti.
Fra l'altro, come dicevo, Rio Marina è porto di risacca: se in banchina è quasi sempre sopportabile, i pontili galleggianti al centro del bacino si dimenano come anguille e possono mettere a dura prova gli stomaci più coriacei. E comunque, se viene su scirocco fresco, tagliate la corda. Non parliamo del grecale, per fortuna raro ma non eccezionale d'estate: le onde vengono a frangere direttamente in banchina (quella di pietra), con una risacca di 1 metro, roba da perdere la barca. Mi risulta che tutta l'attrezzatura galleggiante, frangiflutti incluso, sia finita in banchina, d'inverno, già un paio di volte.
Però una volta a terra, se la serata è tranquilla si dimenticano volentieri questi difetti: il paesino è molto gradevole e poco turistico, abbastanza tranquillo tranne che all'arrivo dei traghetti; vi è un piccolo numero di ristorantini e pizzerie presentabilissimi (vale per essi quanto detto su Cavo), un caffè all'aperto dove si può prendere un gelato seduti sotto gli alberi, con piacevole vista sul porto, un piccolo museo mineralogico, un ferramenta abbastanza fornito (anche qualcosa di nautico), negozietti vari, un mercatino di frutta e verdura abbastanza pittoresco e ingegnosamente sistemato su banchi di pietra in una strada a forte pendenza, una lunga diga foranea per sgranchirsi le gambe, fornai che producono la cosiddetta ``schiaccia briaca'', un dolce locale inzuppato di vino dell'Elba, del quale ogni fornaio reclama di avere la ricetta esclusiva, etc. Vi passerete quindi piacevoli ore, molto rilassate, trovando nel clima un che di Grecia. Una vera vacanza.
Mi permetto di dare en passant un consiglio forse non richiesto: andateci piano con i vini dell'Elba, e anche con gli altri prodotti etilici (mirti, limoncelli etc.) più o meno artigianali sbandierati nei negozi. Sono prodotti onesti e generalmente genuini, ma hanno il carattere sbrigativo degli isolani: si può farci amicizia, ma all'occorrenza non perdonano. Ricordate soprattutto di non mescolarli ad altri alcoolici; il coma etilico è in agguato (e l'unico ospedale dell'Elba è a Portoferraio).
Raccomando vivamente, dopo una nottata tranquilla e una corsa dal fornaio per le brioches (purtroppo un po' commerciali, ma sono ormai rarissimi i fornai che fanno le brioches ogni mattina, senza usare surgelati), di salpare per andare a fare un bagno a Ortano. Il seno di Ortano si apre pochissime miglia a S di Rio Marina, è un piacevole ancoraggio in un paesaggio marino arricchito da un isolotto separato dalla terraferma da un guado con mezzo metro d'acqua. Anche questo era un posto di carico del minerale, come testimonia il solito relitto di imbarcadero arrugginito, che segnala un ottimo posto per dar fondo (con una cima sul relitto, starete fermi tutto il giorno). In fondo al seno c'è una spiaggetta, abbastanza frequentata d'estate (c'è anche un piccolo albergo). Ma nell'insieme il posto è gradevolissimo e molto verde, si può sguazzare una giornata intera; l'unico inconveniente è che d'estate verso mezzogiorno cominciano ad arrivare molte barche da Punta Ala (12 nm esattamente per 90°), che però verso la metà del pomeriggio se ne vanno.
Se le condizioni meteo sono tranquille, una notte ad Ortano è magica, sarete con ogni probabilità soli, con i profumi della macchia che la brezza di terra (peraltro qui sempre moderata, a differenza di altri ancoraggi elbani) vi porta a bordo.
Per chi sa fare, ci sono sciami di occhiate, specialmente all'alba e al tramonto, ma furbissime. Unico inconveniente, se passa al largo qualche traghetto Livorno-Sicilia vi sparerà dei colpi di risacca che vi sveglieranno. Quando cala la sera, magari spostatevi nella parte S dell'insenatura (con gli occhi ben aperti perché vi sono dei bassi fondali), parzialmente riparata dall'isolotto, meno esposta alla risacca dal largo.