Crocette

Vediamo cosa accade quando mettiamo una crocetta, cioè un puntale fra l'albero e la sartia.

Il carico deforma l'albero, il quale durante la flessione spinge la crocetta, contro la sartia nel punto B. Per la deformazione il punto B si sposterebbe in B' e D in D'. Questo comporterebbe un allungamento della sartia da ABD in AB'D'. Dato però che la sartia non è estensibile, ecco che la resistenza che questa opporrà all'allungamento, diverrà la reazione alla deformazione. La crocetta, però tende a far flettere l'allbero sottovento, quindi occorrerà armare un'altra sartia, che essendo al di sotto della prima, prenderà il nome di Bassa.

Ciò che accadeva per la sartia alta, accadrà per la sartia bassa, se l'albero dovesse crescere o crescere la superficie velica, quindi se aumenterà il carico o si allungherà l'albero si dovrà armare una seconda crocetta, poi una terza e così via fino a stabilizzare la deformazione.

Quartiere e crocette quartierate

Perchè un albero resti in piedi, bisogna avere il suo sostentamento a destra, a sinistra, a prua e a poppa. Quindi almeno quattro manovre che possano reagire a tutte le direzioni di un carico applicato all'albero.

E' chiaro che se vogliamo opporre una resistenza perfetta alla flessione laterale, questo è il sistema migliore. Per esigenze di struttura e perchè comunque i carichi non sono esattamente trasversali, possiamo usare tre soli punti a cui vincolare uno strallo e due sartie, in modo da dare comunque piena stabilità all'albero.

Il quartiere, per definizione è un settore del piano velico, davanti all'albero è di prua, dietro è di poppa. Spostare le crocette all'indietro e attaccare le sartie su lande armate a poppa via dell'albero, (operazione necessario per ottenere l'equilibrio con solo tre tiranti), si dice mettere a quartiere (quartierare) le crocette.

In questo modo si dà quartiere alle crocette, che caratterizzano appunto l'armo con le crocette quartierate.


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