Marciana Marina |
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42° 48'.52 N - 10° 12'.11 E |
Capit. 0565.99169 Circolo Vela 0565.99027 |
Arrivando da Ovest, scoprirete una bella torre cilindrica, dalla quale parte una grande diga foranea, orientata per E. Il tramonto crea bellissimi effetti di controluce, perchè i villaggi sulle colline (Marciana Alta e Poggio) sono già in ombra, talvolta con le luci accese, mentre voi siete ancora nel sole. Superato il fanale verde, entrerete quindi nella rada di Marciana. Va detto subito che, per quanto la sosta sia piacevole dal punto di vista dell’ambiente a terra (e da raccomandare caldamente), essa non è nè comoda nè sicura dal punto di vista nautico.
Se siete fortunati (in piena stagione occorre esserlo molto) e vi va di lusso, il Circolo della vela vi affitterà a caro prezzo un ormeggio su pontili galleggianti, o paralleli alla diga foranea (sono i migliori per l’assenza di risacca e la tranquillità notturna) o posti di fronte alla sede del Circolo (più risaccosi e rumorosi), in prossimità della luce rossa di ingresso (su meda galleggiante). I servizi in banchina (acqua, corrente elettrica) sono ineccepibili, quelli alberghieri (docce, wc) molto meno.
Comunque si tratta dell’unica situazione di reale sicurezza in caso di tempo dubbio o cattivo.
Colgo l’occasione per ricordare che sul N dell’Elba si ascoltano bene in VHF i bollettini di Metéo France (CH 79 a vari orari dalle 7.30 alle 8.45 e dalle 19.30 alle 20.45 dopo avviso sul 16) e di Monaco Radio (CH 23, in continuo con tre edizioni al giorno). Sono bollettini per la Corsica (Metéo France) o per il
Ligure (Monaco) ma sono comunque utilissimi. Personalmente ricordo di aver evitato una volta un grosso guaio proprio grazie a Monaco radio, che annunciò una sburianata estiva con 36 ore di anticipo sulle altre fonti, consentendomi di cercare un porto
sicuro. La sburianata arrivò davvero, e fece anche molti danni.
Le alternative gratuite sono tre: la prima è la banchina pubblica, lunga qualche decina di m dalla torre lungo la diga foranea, verso E: occorre dar fondo (data la forma circolare della banchina, insalate di ancore garantite) e andare in banchina di poppa. Non vi sono servizi, il posto è poco e la confusione notevole, anche perchè molti si ormeggiano in seconda e anche terza fila. E si tratta sempre di ormeggio relativo, perchè il fondo di ciottoli e fango è pessimo tenitore. In caso
di sventolata (sia di scirocco che di libeccio, i più frequenti d’estate) vi caleranno raffiche violente dalle colline, proprio di prua, e con l’ancora inaffidabile e qualche altra barca appoggiata sulla vostra prua la situazione può diventare incresciosa.
La seconda alternativa (non facile) è il moletto in muratura lungo una cinquantina di m che esce dal paese in direzione NW, all’entrata del porto, ben riconoscibile per le numerose bandiere. Normalmente è adibito al servizio di battelli da turisti, che si ormeggiano in testata, tuttavia vicino all’estremità, sul lato N, c’è posto per qualche barca che può dare fondo e ormeggiarsi di poppa (più vicino alla radice la profondità dell’acqua decresce rapidamente e non è possibile manovrare convenientemente per dar fondo). Il posto è risaccoso, perchè il riparo fornito dalla diga foranea è inavvertibile, ma non sgradevole, e comodo perchè siete proprio in paese (senza troppi rumori perchè la sera la strada del porto è chiusa al
traffico).
L’ultima opportunità è la sosta nell’avamporto, alla ruota.
Cercherete di dare fondo in prossimità del fanale rosso (ma non più all’interno, ove è vietato stare alla ruota), è il punto più riparato.
Tenete presente che la brezza pomeridiana viene dal mare, all’imbrunire essa gira subitaneamente provenendo dalle
colline, che essendo boscose si raffreddano subito: l’effetto è improvviso come da poche altre parti, lo si avverte nel giro di cinque minuti, tenetene conto nello scegliere il punto di fonda. Ma soprattutto ricordate che il fondo è pessimo tenitore, del tutto inaffidabile, se appena dovesse venir vento meglio tagliar la corda subito.
Ma se la serata è estiva, e il tempo calmo, potrete lasciare la barca senza ambasce, sbarcando col gommino al moletto già citato, che ha un comodo imbarcadero sul lato N (evitate il lato SE, per non finire nelle cime delle boe che delimitano la spiaggetta), per una serata a terra in un paese davvero garbato e piacevole.
Intanto non vi arrivano traghetti (come del resto anche a Marina di Campo) e quindi sul porto non vi è traffico automobilistico, e non è poco. Ma vi perderete con grande piacere nelle stradine, alla ricerca di un ristorantino o occhieggiando alle vetrine (vi è di tutto, incluso shipchandler e ferramenta/pesca molto fornito). Il paese ha una piazza interna, relativamente grande, vi può capitare di assistere a discreti spettacoli o a qualche premiazione letteraria: già, perchè all’Elba si legge, in particolare a Marciana la libreria (sul mare, saggiamente posta accanto al caffè intellettuale dotato di ottime brioches e buona gelateria) è veramente ben fornita e vi potrete oziare a volontà.
Per i rifornimenti del corpo c’è ogni possibilità: il verduraio all’aperto, in banchina, è fra i meglio forniti dell’isola, c’è una buona pescheria, e anche il supermercato (un po’ fuori dal centro paese) è comunque a portata umana anche se dovete tornare a bordo con l’acqua minerale e le birre. Al solito sconsigliabile invece tentar di accostare al distributore (di fronte alla torre), c’è poca acqua (meno di 1.80 m) e pochissimo spazio per manovrare.
A proposito di rifornimenti occorre invece un avvertimento: l’Elba, teoricamente il paradiso del diporto nautico, è in realtà malissimo attrezzata, per incredibile che ciò possa sembrare. Non vi è un marina degno di questo nome, e di conseguenza è
difficile, molto difficile, salvo che a Portoferraio, trovare assistenza per avarie meccaniche o altro. Quindi cercate di aver la barca in ordine. In caso di necessità, trovate senz’altro il modo di raggiungere Portoferraio, dove esiste un ottimo e professionale cantiere, in grado di eseguire qualsiasi alaggio e intervento anche d’impegno.
Prima di lasciare Marciana occorre dire che essa costituisce la tappa ideale per chi, provenendo dalla costa toscana (Punta Ala, Castiglione etc.) desidera andare alla Capraia, che dista una ventina di miglia verso NW.