Isole Eolie

Gianni Ferrara e Rosario Roberto Tornatore - 2004

Un mare di un azzurro profondo e intenso.
Le Eolie: coni vulcanici più o meno estesi e complessi, più o meno verdi, più o meno accessibili, ma sempre suggestivi ed affascinanti.
INGRANDISCI Percorrendo la rotta fra Messina e Palermo in base alla visibilità del momento potrete vedere, ad una ad una, sorgere dall’orizzonte almeno tre di queste meraviglie. È quasi sempre assicurata la visione massiccia, scura ed incombente, di Vulcano, con alle spalle Lipari (allineate e vicinissime quasi perpendicolarmente a quella rotta, sembrano inizialmente una cosa sola). Quindi Salina, e, tranne il caso di forte foschia, Filicudi, e Alicudi il cui cono sempre più piccolo sull’orizzonte vi si mostra e vi accompagna, nelle giornate veramente terse, fino a quando “svolterete l’angolo” dalle parti di Capo Zafferano. Ecco, per chi vuol dilettarsi o tenersi allenato a fare dei rilevamenti e del carteggio “all’antica” (che non fa mai male), questi sono i posti giusti, con un tale genere di punti cospicui, veramente facili ed inequivocabili.
In queste isole sono stati ambientati film che hanno lasciato il segno nella storia del cinema italiano.“Stromboli” di Rossellini, con la mitica Ingrid Bergmann, “L’avventura” di Michelangelo Antonioni e, per citarne uno più recente, “Il postino” con Massimo Troisi.

Se ci andate, alle isole Eolie (promettente nome, per un velista!), tenete presente che, in generale, tranne alcune eccezioni, il fondo ha pendenza praticamente identica alle pareti delle isole. E che i fondali sono generalmente elevati. Si narra di diportisti che credevano di avere ancorato, e che mentre pranzavano in dinette si sono invece trovati lontano alla deriva, con 30-40 metri di ancora e catena appesi e penzolanti nel blu.

VULCANO:
Se siete qui, avete avuto del coraggio: benvenuti all’inferno, torrido, nero, arido e puzzolente di zolfo.
INGRANDISCI L’isola è composta da due coni vulcanici principali collegati da un basso istmo, nel quale si trova la maggior parte delle poche costruzioni e i servizi disponibili per il turismo. Vicino una delle due anse (lato est) esiste la famosa spiaggetta nera dalle acque sulfuree e bollenti (non esagerate con l’idromassaggio naturale: a lungo indebolisce, abbassa un po’ troppo la pressione arteriosa, e se state ammollo delle ore, potreste svenire sotto il sole, appena all’asciutto).
Chi vuole può fare gratuitamente un po’ di fanghi caldi in uno stagno sito appena a pochi metri, dietro la spiaggia, e poi risciacquarsi in mare. Per chi ama le sensazioni forti, dopo il bagno caldissimo (possibile comunque in tutte le stagioni) si raccomanda il tuffo e la nuotata rigeneratrice nelle acque fredde. I filamenti grigio-verdastri che vedrete in acqua non sono derivati da inquinamento ma è il naturale addensarsi dei gas solforosi delle mille bocchette ribollenti dal fondo.
Nell’ansa di levante vi è un molo banchinato.
Anche se a prima vista sembra possibile cercare un ormeggio provando ad indovinare i posti che non servono per il traffico di aliscafi e traghetti, salvo nel caso di breve fermata ciò è sconsigliabile. Aliscafi e catamarani SNAV arrivano e ripartono a velocità folli. Meglio dare fondo davanti la spiaggetta, il fondale è sabbioso e non degrada molto repentinamente.
Nell’ansa a ponente è possibile fermarsi con ancora propria, senza avvicinarsi troppo alla riva, destinata alla balneazione.
Se vi piace esplorare la zona e mettete delle robuste scarpe da ginnastica (da evitare le ciabattine estive aperte, vi fareste male), consigliamo l’arrampicata sul cono vulcanico principale, da dove si ammira un panorama unico. In piena estate, evitate di farlo sotto la calura del mezzogiorno.
Gli osservatori attenti potranno chiaramente individuare la faglia, sempre fumosa di vapori sulfurei e macchiata di giallo, e seguendola con lo sguardo fino al mare notare che essa attraversa l’isola e passa proprio sotto la spiaggetta nera dal mare bollente e lo stagno dei fanghi caldi, già descritti.

LIPARI:
L’isola ha costa alta e scoscesa, vi sono faraglioni, scogli e grotte.
INGRANDISCI Il porto è addossato ad una altura su cui vi è il Castello, da vedere. Cinta muraria spagnola del ‘500 e, all’interno, resti greci del IV secolo a.C. Per chi è un cultore ed ha tempo, consiglio il museo (media età del bronzo, materiali di necropoli protogreca) ed il parco archeologico (sarcofagi in pietra, tombe di epoca greca e romana).
La cittadina è veramente deliziosa, vivace, accogliente, piena di negozietti tipici. Consigliata è la passeggiata da Marina Lunga a Marina Corta attraverso il centro di Lipari.
Affittando uno scooter, si può fare il periplo dell’isola, andare oltre Canneto, costeggiando fino alle cave di pomice, con una scarpata di polvere fine e bianchissima. Se siete in tanti e qualcuno poi vi verrà a prendere in barca, alle cave potete giocare a scivolare, e rotolarvi imbiancandovi di polvere di pomice per decine e decine di metri, sino alle acque trasparenti del mare sottostante.
A chi piace il piccolo souvenir roccioso, consigliamo di spingersi fino alla colata di ossidiana, cristallina, nera e durissima che può essere tagliente.
Fra i vari luoghi di ristoro, citiamo Filippino, in Piazza Municipio, con ampio terrazzo fiorito affacciato sul mare, che propone piatti locali. Assolutamente da non perdere sono le granite di frutta, ottime in quasi tutti i bar.
L’unico Marina veramente ridossato di Lipari è Porto Pignataro, situato all’astrema sinistra di Marina Lunga. Sempre a Marina Lunga d’estate vengono montati diversi pontili galleggianti, soggetti però alla notevole risacca provocata da aliscafi e traghetti. Un’alternativa può essere costituita dall’ormeggio alla banchina pubblica (si fa per dire) di Sottomonastero; consigliamo vivamente di contrattare in anticipo le condizioni di ormeggio.

SALINA:
Salina è l’isola meno eoliana dell’arcipelago. Cioè la più “siciliana”. La morfologia, l’architettura, la vegetazione, il mare e la gente hanno caratteri diversi da tutte le altre isole.
SALINA A Santa Marina Salina, abitato principale di Salina, è anche possibile affittare degli scooter (molto più cari di Lipari) e gustare la bellezza, a tratti aspra, a tratti generosa di quest’isola dai variegati aspetti. Da non perdere una gita al borgo di Rinella, con le sue case fin sulla spiaggia o a Pollara, caratteristico luogo ove è stato girato il film “Il Postino”. Le calde serate potranno trascorrere lietamente presso il laghetto di Lingua (circa 3 Km “a sinistra” rispetto a S. Marina Salina); quì troverete locali per tutti i gusti musica e animazione.
Il marina di S. Marina Salina è, assieme a quello di Lipari Pignataro, l’unico degno di tale nome nelle Eolie. È molto ben attrezzato e capiente ed il personale (tranne che in agosto!) è molto cortese. Il n. telefonico è: 090-9843190. Inoltre, almeno fino all’estate scorsa, era possibile ormeggiare presso la banchina pubblica in prossimità dell’approdo degli aliscafi.
Naturalmente, con tutte le cautele del caso, si può anche rimanere alla fonda giusto fuori il Marina (il fondale passa da – 10 a – 50 metri in un niente) o, se il tempo lo permette, dall’altra parte dell’isola, alla banchina di Rinella o a Pollara (all’ancora).

PANAREA:
L’approdo si trova sul lato est dell’isola: Scalo Ditella.
Più che altro è un pontile per gli aliscafi e i traghetti. Possibili brevi soste per i diportisti (attenzione, la profondità in banchina scende fino a meno di un metro).
INGRANDISCI Vi è un campo boe gestito da “Salvatore ed Enzino” (Tel. 380.3033984), da utilizzare solamente con meteo “tranquillo”. Per chi ama le immersioni, questa isola è uno dei posti giusti, il mare di Panarea offre dei colori davvero unici ed una trasparenza che lascia allibiti. Appoggiandovi ai diving locali (in estate ne funzionano un paio) potrete visitare, oltre gli anfratti dell’isola, anche gli scogli di Basiluzzo, Dattilo e Lisca Bianca, nei pressi del quale ci dovrebbe essere quel che resta del relitto di una nave inglese affondata, credo, da circa un secolo.
Per il resto, luogo raffinato ed elegante, secondo il periodo potreste imbattervi in alcuni velieri alla fonda, davvero notevoli. Tipo quello di Lucio Dalla, Murdock o altri fortunati armatori di tal genere…
Villaggio preistorico Alla punta di Capo Milazzese, a ridosso dell'insenatura di Cajunco esiste un villaggio preistorico dell'età del bronzo (1400 a.C.). Scoperto solo nel 1948 è congiunto all'isola solo da una stretta sella in quanto costruito su un promontorio protetto su tutti i lati da alti strapiombi. Inizialmente si trattava di un pianoro a forma di falce, come mostra la foto, che si protendeva verso i mare all'altezza di circa 20 metri slm corrispondente alla terrazza tirreniana. Per questa sua particolare formazione, il promontorio costituiva una vera fortezza naturale ed evidentemente per questa ragione era stato scelto come sede dell'abitato nel corso della media età del Bronzo quando fortissime erano le preoccupazioni di difesa.
Ma vale davvero la pena di atterrare a Panarea, è un posto fantastico, non c’è… una pietra fuori posto, non una cartaccia, e solo automobili ecologiche a batteria. Volendo si può anche non spendere una fortuna per mangiare una pizza o prendere qualcosa da bere. La notte poi è tutto uno sfarfallìo di candele e lampade a olio (la luce elettrica è ancora un bene prezioso) sulle terrazze dei locali notturni o nelle ville dei fortunati abitatori di questo piccolo paradiso.

STROMBOLI:
Un vulcano sempre attivo, puntuale come un orologio, ogni quarto d’ora regala da moltissimi secoli, uno spettacolo affascinante specialmente nelle ore buie. Anticamente, di notte, faceva da faro naturale, orientava i primi naviganti del Mediterraneo. Per quanto ne so, in un periodo iniziale dell’estate le intense attività di pesca consigliano di stare alla larga dal faro di Strombolicchio.
L’ormeggio è consigliato solamente in buone condizioni meteo. Una nota di colore: solamente quest’anno (2004) è arrivata la luce elettrica nella frazione di Ginostra. Stromboli rimane veramente un posto selvaggio.

FILICUDI - ALICUDI:
12 Miglia a est di Salina si trova Filicudi.
INGRANDISCI Seppure aspra offre scorci di notevole bellezza. Per chi ama le escursioni a piedi segnaliamo i resti di un villaggio preistorico sulle pendici del Monte Graziano. Famosa, presso punta Berciato, è la grotta del bue marino (dove, alla fonda, ho trascorso una notte infame a causa di previsioni meteo errate).
Gli unici approdi sono costituiti dalle banchine del porto e di Pecorini a mare, ma si tratta di situazioni temporanee, per cui se davvero le condizioni meteo sono ottime conviene dare fondo in qualche caletta.

Alicudi: Bella e selvaggia, ma non ci sono approdi, è un cono che sbuca dal mare, è consigliata solo una breve sosta in presenza di calma assoluta di mare e vento (andateci con l’aliscafo!!!)



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