Verso Sud: da Premuda a Molat

Giorgio Balich - 2003

La rotta che preferisco, per raggiungere dall'Istria, le isole del Sud della Dalmazia, passa, lasciata a dx l'isola di Sansego (Susak), per 133° fino a costeggiare, dopo 16 nm., la sponda occidentale delle isole di Premuda, poi Skarda, Ist e Molat. Questo itinerario, oltre a essere il più breve, offre molteplici opportunità di sosta, sia brevi per un bagno e uno spuntino, sia prolungate per un'intera notte, nonchè di ridossi riparati in cui rifugiarsi in caso di maltempo.
PREMUDA – Quest’isola ha due porti, uno sulla costa orientale (44°20'48''N - 14°36'33'E), esposto alla bora, dove attracca il battello di linea, l’altro Masarine (44°20'24''N - 14°35'54''E), sulla costa occidentale protetto da una scogliera ma comunque molto esposto allo scirocco che lo rende pericoloso quando cambia il tempo. Si può ormeggiare al piccolo molo sul lato esterno o entrare nel porticciolo facendo attenzione al fondale che non supera i 2 m., nella rada ci sono anche alcune boe, a pagamento, con robusti corpi morti.
Sul porto si trova il ristorante "Masarine" dove ho mangiato delle buonissime granseole e branzini (spigole) appena pescati e un Grill vicino alla cabina del telefono (immancabile e funzionante come su tutte le isole) dove mi hanno preparato il capretto cotto alla brace sotto la campana. Ho anche conosciuto un pescatore locale, Giorgio Tel. 023\396031 che ha una casa sul viottolo che porta al paese in cima all’isola, dove affitta camere e prepara, su ordinazione, pesce pescato da lui e capretto alla brace di produzione propria. Proseguendo verso SE, lungo la costa dell'isola, si incontrano una serie di baie selvagge adatte a una sosta "balneare" all'ancora.
Superato uno stretto braccio di mare, il Passaggio di Premuda (Premudska Vrata), si arriva all'isola di Skarda.
SKARDA - È un'isola disabitata, interamente coperta dalla macchia mediterranea. Molto bella la baia, sulla quale si affacciano un paio di casette di pescatori, sulla costa orientale dell'isola (44°17'41''N - 14°41'95''E), ideale per una sosta e un bagno in un basso fondale turchese mentre, sulla costa meridionale, si trova la profonda insenatura Griparica (44°16'79''N - 14°42'66''E), ben ridossata e protetta per una sosta prolungata, in fondo alla quale si trova un vecchio forte, trasformato in abitazione privata, con un piccolo molo al quale si può ormeggiare, di prua, facendo attenzione al fondale non eccessivo.
ISOLA DI ISTO (IST) – Quest’isola ha una forma di farfalla con un'insenatura settentrionale Kosirika (44°16'65''N - 14°45'57''E), in fondo alla quale si trova un porticcolo per le piccole barche da pesca e una meridionale con il porto principale Siroka (44°16'28''N - 14°45'93''E), protetto da una diga foranea al cui interno c’è un pontile dotato di corpi morti a pagamento, corrente elettrica e anche acqua, in quantità limitata. Altri ormeggi in banchina, non riparati dai venti meridionali, sono all’esterno della diga dove ci sono anche numerose boe. Nell’ormeggiare al pontile interno è preferibile attaccarsi al suo estremo dove c’è un prolungamento in legno (ignorando le segnalazioni dell’addetto alla riscossione del pedaggio che vorrebbe occupare prima i posti interni) perché il fondale è piuttosto basso, intorno ai 2,30 m. e, seppur sabbioso è costellato di sassi pertanto con la bassa marea si corre il rischio di toccare.
Il paese è molto tranquillo, senza alberghi ma solo qualche affittacamere, niente strade nè auto, solo qualche motozappa con carretto, vi si trova il telefono, la posta, un poliziotto, un piccolo supermarket, un Diving gestito da tedeschi in attesa di improbabili clienti e ...un chiosco di generi alimentari gestito da una bionda giunonica che monopolizzava l'interesse di molti masculi dei miei equipaggi (purtroppo nel 2003 la bionda ha incontrato il “marinaio” della sua vita che se l’è portata via e il chiosco è abbandonato). La vita qui scorre con ritmi e abitudini a noi ormai sconosciute. Ricordo, nel maggio di due anni fà, arrivammo in porto e non c'era nessuno, girammo per tutto il paese, non un'anima, arrivammo fin anche al porto sulla baia settentrionale, tutto abbandonato in una atmosfera da day-after, erano tutti svaniti nel nulla. Scoprimmo poi che era morto un vecchio abitante dell'isola, un tal Cosulich (qui si chiamano in molti così, come quell'Oscar, fondatore della SVOC, anch'esso originario di Isto) e erano tutti al funerale. Così andammo anche noi e assistemmo a una processione d'altri tempi con davanti tutti i chierichetti, poi la croce, il chierico con l'incenso, poi la bara, su un carretto tirato a mano, seguita dal parroco, i parenti, le giovinette in abito bianco con un giglio in mano, le donne e infine gli uomini. Fù solo alla fine della cerimonia, verso le 21.00, che riaprirono il negozio e il ristorante e potemmo andare a cena.
Da non perdere l'escursione, una mezz'ora a piedi, alla cappelletta in cima all’isola dove, nelle belle giornate con un pò di bora, si gode di un panorama meraviglioso che spazia da Lussino, a Pag, i monti Velebit fino a sud, oltre Kornati.
Per rifornirsi di pesce, conviene recarsi al porto Kosirika, nell’insenatura settentrionale dove si possono acquistare dai pescatori degli astici vivi altrimenti ci si può sedere a un tavolo del Ristorante “CARRUBA”, vicino all'ormeggio, per gustarli già cotti alla Buzara.
ZAPUNTEL - 44°15'80''N - 14°47'26''E. Passaggio fra le isole di Ist e Molat da affrontare con cautela consultando la carta per i bassi fondali e la forte corrente spesso presente. Nel canale lungo la sponda di Ist c’è una piccola insenatura con delle boe ben protette mentre sull’isola di Molat c’è un piccolo pontile dove ormeggiare nei pressi del quale si trova un piccolo ristorante.
ISOLA DI MOLAT – Caratteristica per la forma che ricorda una Y rovesciata le cui braccia divergenti formano, a S, la grande baia di Brgulije, nella parte meridionale, molto bella e protetta.
MOLAT - 44°12'80''N - 14°52'38''E. Centro principale dell'isola, caratterizzato dalla chiesa, in cima a un dosso, con 2 campanili di colore giallo vivo. Il porto è situato in fondo a un’insenatura profonda occupata, sulla dx, dalla banchina dei battelli di linea. In fondo alla baia si trova un pontile con alcuni corpi morti destinati al diporto. Ottimamente ridossato da tutti i venti, tranne da sw (raro nella stagione estiva). Nell’ampio piazzale dietro il molo vi sono un piccolo spaccio ove far cambusa, la cabina telefonica (importante perché il cellulare prende con difficoltà) ed un bar. Il paese è piuttosto squallido come l’unico ristorante presente, che offre pesce dall'aspetto vissuto. Dal centro parte una strada, che si inerpica per la dorsale dell’isola fino a raggiungere, dopo 3-4 km Brgulije, un piccolo borgo di 4 case dove la via si biforca, scendendo, da una parte al porto di Brgulije mentre dall'altra continua fino al paese di Zapuntel, in una valle nascosta dal mare, come usava in questi luoghi quando c'erano i pirati, per poi proseguire fino a raggiungere lo stretto di Zapuntel, passeggiata ideale, con un percorso di una decina di Km nella macchia mediterranea, per sgranchire le gambe dopo una prolungata navigazione.
Porto di BRGULIJE - 44°13'58''N - 14°50'27''E. Si può ormeggiare a una delle numerose boe che attorniano l’isoletta di Vrulje, al centro della baia o attraccare in banchina (in ambo le soluzioni l'ormeggio, in stagione, è a pagamento) dove c’è anche la corrente elettrica e acqua in modica quantità.
Ho mangiato alcune volte al Ristorante in fondo al sentiero che costeggia la riva verso sud apprezzando un ottima buzara di astice preparata senza pomodoro mentre consiglio di evitare la piovra essiccata al sole (sembra di mangiare gomma). Sul lungomare che, dal molo, và verso N si trova, dopo un centinaio di metri, il ristorante "Papa" da noi soprannominato "Dracula" dopo che, nel mese di ottobre 2001 ci andammo a cena. Il padrone era rimasto solo, essendo i suoi parenti ritornati tutti a Zara, e si offrì di prepararci alcuni branzini da lui pescati nel pomeriggio. Purtroppo, nel pulire il pesce, si tagliò un dito ma, senza mettersi almeno un cerotto, continuò ad apparecchiare il tavolo e a preparare il cibo. Quando ci sedemmo al tavolo, notammo delle macchie rossastre, che, in un primo momento, data la luce scarsa, interpretammo come macchie di ruggine. Poi posate, bicchieri, tovaglioli, il pane, le patate bollite, il pesce alla griglia e infine il dito dell'oste ci fecero capire di cosa si trattava. Riuscimmo, per la fame, a mangiare solo il branzino, accuratamente spellato, tra le nostre risate e la perplessità del poveruomo che non capiva cosa scatenasse tutta quell'ilarità. Ovviamente non si può condannarlo senza appello per questo (tra l'altro eravamo stati noi a insistere perché aprisse il locale) perciò penso che gli concederò un'altra opportunità anche perchè la qualità dei branzini mi sembrava buona.
Una rotta alternativa, da considerare sopratutto se si proviene dalla costa orientale di Lussino, una volta superata l'isola di Asinelli (Ilovik), prosegue per 114° fino a raggiungere, dopo circa 8 nm., il porto dell'isola di Silba.
Circa nel mezzo del braccio di mare che separa le due isole, sulla Dx, si vede l'isolotto col faro di Gruijca - 44°24'50''N - 14°34'04''E, ottimo luogo di sosta all'ancora per un bagno o un'immersione.
Isola di SILBA – Simile a una moneta verde appoggiata sul mare quest’isola piatta ha 2 porti, uno sulla costa occidentale Sidriste Zalic (44°23'29''N - 14°41'44''E), dove approda la nave di linea, uno del paese di Silba (44°22'83''N - 14°42'31''E), più turistico, a pagamento in stagione, con pontili forniti di corpi morti, acqua e corrente elettrica, sul lato orientale. silbaIl fondale di questo porto è molto ridotto e conviene preferire uno degli ormeggi sulla diga foranea, di prua per non toccare col timone. Attenzione, quando si prevede bora forte, a lasciare per tempo questo porto perché nel Quarnarolo si sollevano onde di dimensione notevole che rendono impossibile la partenza. Il paese, in leggera salita, è intersecato da molti viottoli che si addentrano nel bosco che ricopre l'isola, ideali per una bella passeggiata nel verde. Vi sono alcuni ristoranti, che però offrono un menù di tipo turistico, con pesce congelato, ed è quindi preferibile, se si intende pernottare a Silba, premunirsi acquistando del pesce, da cucinare in barca, magari da un peschereccio incrociato al largo.
Isola di ULBO (OLIB) - Certamente è l'isola meno turistica della zona, non vi sono nè alberghi nè affittacamere, solo un piccolo bar, un negozietto di generi alimentari, una chiesa con annessa piazza il cui selciato funge anche da cisterna di raccolta dell'acqua piovana, un pugno di case per la maggior parte deserte e diroccate, pochi abitanti per lo più anziani, un pò scorbutici. Il porto - 44°23'26''N - 14°46'45''E, affacciato sullo stretto che separa Olib da Silba, ha una diga con alcuni ormeggi dove ormeggiare all'Inglese. Non mi sono mai fermato a mangiare ma mi hanno detto che c’è un locale, gestito da una signora Francese che prepara dei piatti stile Nouvelle Cuisine Franco-Croata.
Nel braccio di mare che separa Silba da Premuda si incrociano una serie di isolotti deserti, lunghi e stretti, affilati e nell'aspetto simili ai denti di una sega, affiorante dal mare. Sono i Pettini (Greben) - 44°19'89''N - 14°41'75''E, di un fascino selvaggio (il mio amico Valter dice che per lui rappresentano il paradigma dell'essere in vacanza) dove bisogna assolutamente sostare, in una calma giornata di sole, per un bagno o un'immersione.
Attenzione, quando si naviga in queste acque, alla secca che si allunga per più di 1 miglio a N dei Greben, con profondità inferiori ai 2 metri.



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