"MERAVIGLIOSA, UN MONDO A PARTE, DEVI ASSOLUTAMENTE ANDARCI!"
Quando, eravamo agli inizi degli anni 90, il mio amico Bruno, appassionato subacqueo, era da poco finita la parte più cruenta della guerra nei Balcani, prese il coraggio a due mani e, attaccato il carrello del gommone al camper, arrivò in una Spalato ancora accerchiata dalla guerra e prese il traghetto per l'isola di Lastovo, a noi sembrava una specie di esploratore di lande remote e misteriose in quanto, fino ad allora quest'isola, insieme ad alcune altre (Brioni, Vis, Premuda ecc.), era zona militare vietata, inaccessibile, VERBOTEN anche nel caso di necessità, solo pensare di avvicinarsi. Ovviamente l'estate successiva non ci pensai su un attimo a mettere la prua verso quei luoghi tanto agognati e fino ad allora proibiti.
Lastovo, Augusta Insula dell'Antica Roma, L'isola delle aragoste, come viene anche chiamata, a me fà venire in mente un ombelico, sia per la forma, rotondeggiante con una vasta laguna nel mezzo, sia per la posizione, posta com'è in mezzo all'Adriatic, equidistante da Spalato e dalle coste Italiane. Provenendo da Mljet (Polace) si naviga per una ventina di miglia verso W, incontrando il faro di Glavat, all'incirca a metà strada, che segnala tutta una serie di scogli e isolette, posti a W di esso, pericolosi per la navigazione commerciale ma ideali, di giorno per una sosta per il bagno, ma anche, con tempo stabile, ad un ancoraggio notturno sopratutto in prossimità delle isolette più grandi come Cesvica, Crucica e Saplun.
Proseguendo lungo la sponda settentrionale di Lastovo incontriamo alcune grandi baie poco adatte a una sosta prolungata come Sv. Mihovil, dove c'è l'approdo per il paese più grande dell'isola, abbarbicato sulla montagna, fino a raggiungere la baia Zaklopatica.
ZAKLOPATICA - 42°46'43''N - 16°52'42''E. Questa è una vasta insenatura, protetta da una isoletta allungata che forma 2 canali: uno orientale più profondo, il principale, il secondo occidentale poco profondo non percorribile in tranquillità da una barca a vela.
Nella baia si trova un paesino con una banchina dove l'ormeggio è libero e un paio di ristoranti con ormeggio.
Io mi fermo alla "Augusta Insula" proprio a metà della baia, dotato di un pontile di legno con 3-4 corpi morti e corrente elettrica (in caso di necessità c'è anche l'acqua, bene prezioso in queste isole, per gran parte prive di acquedotto) dove si mangiano delle ottime grigliate di saraghi, scarpene e branzini. In attesa dell'ora di cena merita fare una passeggiata lungo la strada che si inerpica lungo la costa fino a raggiungere il paese di Lastovo, dopo circa 5-6 Km, situato in un vallone nel mezzo dell'isola, lontano e invisibile dal mare, come consuetudine in questi luoghi un tempo frequentati dai pirati,sembra, per un momento, di trovarsi altrove, in una valle del Trentino o degli Appennini. Molto bella la chiesa con la piazza antistante che funge da cisterna per l'acqua, circondata da case di pietra con dei grandi comignoli caratteristici, simili a quelli che si vedono nelle case delle isole nella laguna di Venezia. Proseguendo verso W si incontra la profonda insenatura Krucica dove sostare all'ancora per un bel bagno ma senza dubbio meno adatta alla sosta notturna dell'insenatura successiva verso W, il Mali lago.
MALI LAGO - 42°46'5''N - 16°49'E. In pratica, insieme al Velji Lago, si tratta di uno stretto canale fatto a clessidra, con un piccolo ponte nel punto più stretto, una decina di metri, che separa l'isola di Lastovo da quella, più piccola, di Prezba, adattissimo a soste, anche prolugate per maltempo, perchè sinuoso con alcune strette curve, nella parte vicina al ponte è poco profondo (3 m)e non è consigliabile avvicinarsi alla banchina se non con estrema attenzione.
Sulla costa di Prezba vicino al ponte, ci sono alcune case di pescatori dove acquistare del pesce freschissimo, ma non fatevi convincere, come è capitato a me nell'ottobre 2000, ad acquistare una ricciola di 5 Kg viva, tenuta in una nassa, per £100.000 perchè è estremamente difficile indurla a farsi sfilettare per tranformarsi in carpaccio di ricciola e filetti dorati al burro, per la cena. Dall'altra parte del ponte c'è un albergo, l'unico dell'isola con un ristorante troppo vicino, per i miei gusti, ai palati germanici.
VELJI LAGO - 42°45' N - 16°49'E. Vi si accede dal lato meridionale dell'isola, lasciando l'isoletta di Bratin a dx o a sx; è una vasta insenatura, profonda, con una piccola isola nel mezzo. Entrando, sulla sx, c'è una grande base militare abbandonata con numerose banchine e addirittura un bunker, scavato nella collina, dove venivano ricoverate motovedette e sommergibili (non ci ho mai provato ma credo che la mia barca ci potrebbe entrare con albero e tutto, ve lo immaginate dotare il tunnel di basculante e telecomando e usarlo come box nautico?). Ricoveri simili, egualmente abbandonati, se ne incontrano altri in Dalmazia, a Dugi Otok, Sebenico, Vis ecc. e entrarci col canottino costituisce una piacevole pausa rinfrescante in quei pomeriggi assolati e afosi dove non si muove una foglia.
Lungo le numerose banchine della base vi sono numerose possibilità di approdo notturno, essendo la baia molto riparata, ma il luogo abbandonato con casamatte arrugginite e invase dai rovi, conferisce un aspetto cupo e minaccioso pertanto ho sempre preferito passare la notte altrove. Sempre nel Velji Lago, sulla dx entrando, c'è la banchina portuale del paesino di Uble, dove ormeggia il Ferry-boat proveniente da Spalato. Davanti a questo molo, ovviamente riservato, vi sono alcuni posti liberi utilizzabili dalle imbarcazioni da diporto. In fondo alla baia si trova anche il distributore di carburante e un locale che funge da deposito per i crostacei pregiati, aragoste, astici e scampi che vengono pescati in queste acque e qui raccolti in attesa di essere inviati sul mercato col battello di linea. Durante la notte capita di essere svegliati da un peschereccio che approda per scaricare ognibendidio, e, insistendo un pò, si riesce ad acquistare qualche pezzo per la cucina di bordo. Uble per il resto non offre molto, 2 ristoranti non molto invitanti e un piccolo negozio di alimentari oltre all'immancabile cabina del telefono a scheda (in Croazia anche l'ultimo scoglio desolato e derelitto ha la sua brava cabina funzionante - sembra la pubblicità della Telecom), però l'ormeggio è tranquillo e riparato con qualsisi tempo, si può fare rifornimento e... ci sono le aragoste. Proseguendo la circumnavigazione dell'isola verso E troviamo la grande baia di Portoroz.
PORTOROZ - 42°43'96''N - 16°53'25''E. Vasta insenatura rotondeggiante nella parte SE dell'isola abbastanza profonda nel centro, 20 m che vanno degradando in una spiaggia, priva di moli, pertanto è necessario gettare l'ancora, alla ruota, in un fondale di fango buon tenitore. La baia è riparata dal promotorio della Punta Skrizeva, dove sorge un faro, piuttosto elevato e costituisce un ormeggio tranquillo. Sulla costa c'è un piccolo ristorante, raggiungibile col tender, dove non sono mai andato (ho sempre avuto qualche crostaceo in cambusa). Concludendo Lastovo è decisamente un'isola da visitare con calma, dedicandoci 2-3 giorni dove poter sostare ogni sera in un posto diverso per spingersi di giorno verso la miriade di isolette che la circondano, un vero paradiso per gli appassionati subacquei.