Ancona, la città dimenticata

Ugo Marinelli - 2000


Battuta quasi esclusivamente da rotte commerciali, Ancona per anni è stata una città dimenticata. Piena di turisti troppo frettolosi di imbarcarsi sulle navi per la Grecia o troppo stanchi al rientro per fermarsi, pochissimi di essi la visitano e la conoscono. Gli stessi Anconetani, distratti e sfiduciati, alla domanda "cosa c'è di bello da vedere" rispondono "Niente"! In realtà non è vero, lo stesso Duomo che svetta sul porto dall'alto della sua collina la dice lunga come l'Arco di Traiano, anch'esso situato nell'area portuale, edificato al tempo dei Romani in onore dell'imperatore che ordinò la costruzione ad Ancona di un porto degno di questo nome.
Fondata dai Greci, Ancona è una città antichissima che ha vissuto alterne vicende nel corso della sua storia sino ad essere vittima di continui saccheggi ad opera dei Veneziani per evitare la crescita di una repubblica marinara a metà Adriatico, dei Turchi e del Barbarossa. In tempi più recenti, i bombardamenti tedeschi del 1943 la rasero quasi completamente al suolo ed il lungo fenomeno sismico del 1972 fece il resto. Quest'ultimo non fece morti e quindi fu presto dimenticato dall'opinione pubblica, ma Ancona ne porta tutt'oggi i segni.
Nel corso degli ultimi due anni, a causa delle guerre dei nostri dirimpettai, alcuni diportisti hanno scoperto che può essere un porto di approdo interessante. Ancona sorge infatti su di un promontorio di roccia che culmina con i 576 metri del Monte Conero considerato da molti un'oasi naturalistica. Inserito a metà dell'Adriatico interrompe la monotona striscia di sabbia che si snoda dalle coste Venete per terminare al Gargano.
Il promontorio offre alcune spiagge sassose raggiungibili solo dal mare con un acqua incredibilmente pulita nonostante la vicinanza della città.
Ancona offre riparo con qualsiasi tempo nel suo porto commerciale. L'ingresso di giorno è sempre agevole anche se può creare qualche difficoltà con mare formato da grecale in quanto ci si deve traversare alle onde. Massima accortezza va dedicata, come in ogni porto, alle navi in ingresso ed in uscita.
Di notte, arrivando dal mare, Ancona è riconoscibile per il faro a luce bianca dalla portata di 25 miglia. Avvicinandoci, le luci della città, soffocano i segnalamenti delle dighe foranee e possono indurre in errore chi arriva per la prima volta conducendolo dritto dritto dentro il bacino chiuso del cantiere navale riconoscibile per la grande gru con scritto Fincantieri. Non ci sono pericoli in agguato ma potrebbe essere imbarazzante per lo skipper dover ammettere al proprio equipaggio di aver sbagliato buco!


La sosta è possibile sia in banchina sia ospiti dei vari club nautici.
Se optate per la banchina bisognerà avvisare dell'arrivo la Capitaneria di porto che vi informerà dove ormeggiare. Essendo un porto mercantile e passeggeri abbastanza attivo, c'è la possibilità che la Capitaneria chieda di spostare l'imbarcazione durante il giorno. Non è possibile quindi lasciarla incustodita.
In fondo al lato Sud del porto, adiacente alla zona dove ormeggiano i pescherecci (sulla cartina è segnato come Mandracchio), c'è l'antica costruzione del lazzaretto per le quarantene, opera di Luigi Vanvitelli, attualmente sede di mostre cinematografiche e dell'associazione Stamura. La Stamura è anche circolo nautico e talvolta ha posti barca liberi per gli ospiti. In questa zona è possibile rifornirsi di acqua e carburante.
Per fare cambusa si può andare ad un Supermercato non molto distante. Se non vi crea problemi spostarvi con la barca, potreste andare sino Scalo Vittorio Emanuele (Punto 10 della piantina) che è il molo di fronte alla città; a soli 500 metri di distanza c'è un altro piccolo supermercato. Per raggiungerlo si percorre una parte di quello che è considerato il centro della citta e quindi si può trovare qualsiasi altra cosa di cui si ha bisogno. Fatta cambusa, sempre con la barca, si può raggiungere il lato Nord del porto (punto 5 della mappa). Alla radice della diga foranea ci sono due archi antichi. Uno è il già citato Arco di Traiano e l'altro è l'Arco di Clementino, di epoca medievale che era una delle porte della città.
Da qui è ben visibile in cima alla collina il Duomo, a dir la verità visibile anche da qualsiasi altra angolazione e quindi punto cospicuo inequivocabile.
Se si è dei camminatori, può essere interessante visitarlo come può essere interessante visitare i pochi resti di un anfiteatro tuttora in fase di scavo, il museo e la pinacoteca tutti in un raggio di 6-700 m.
Andiamo ora al di fuori del porto: Sulla dritta dell'imboccatura del porto commerciale (per chi entra) ci sono due darsene. Una è la nuova darsena, la seconda ospita attualmente le barche di tutti i club ed associazioni nautiche di Ancona ma sono in fase di spostamento. Attenzione perché questa seconda darsena non è un "porto ufficiale" quindi non ha segnalamenti luminosi all'ingresso e di notte è difficilissimo trovarne l'entrata anche per chi lo conosce.
Entrambe le darsene sono dotate di pontili galleggianti con acqua potabile e corrente elettrica. La darsena in fase di svuotamento, è ben ridossata a tutti i venti tranne quelli del 4° quadrante che generano una forte risacca nella zona di una vecchia nave in disarmo. Va notato che questa darsena non essendo "ufficiale" non è di pubblico accesso e per ormeggiare va chiesta ospitalità ad uno dei vari club; che comunque viene sempre concessa se non in casi eccezionali.

Links per chi ne vuole sapere di più:
http://www.comune.ancona.it È il sito del Comune di Ancona ma ci sono riferimenti storici e nautici http://srv.fastnet.it/concorso/vignini/ Un bel sito che parte dalle nostre origini Doriche (Greci) http://www.autoritaportuale.ancona.it/home.htm Il sito ufficiale del porto di Ancona.




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