Le regolazioni (le manovre)
Le manovre e le regolazioni devono quindi essere usate non solo per dare un angolazione alle
vele nel vento, (una diversa per ogni orientamento della prua), ma soprattutto per controllare la profondità
dei profili,del , l'apertura della balumina, la flessione dell'albero, controllando anche l'eventuale beccheggio
o sbandamento dello scafo.
Vediamo di seguito le manovre che ci consentono di fare questo e, vedremo poi, come si usano.
Le drizze:
certamente servono ad issare le vele, ma la loro tensione agisce sulla distanza del grasso dall'albero nel caso
della randa e dallo strallo nel caso della vela di prua.
Più si cazza in drizza, e più la vela diventa ricca di tessuto vicino all'albero, in quanto la trama
e l'ordito si dispongono a forma di rombi spostando tessuto verso la ralinga in tensione, ciò accade minimamente
anche nelle vele di tipo nuovo, pur non avendo particolari deformazioni della trama.
Se la tensione diventa eccessiva si verificano delle pieghe verticali attaccate all'albero o allo strallo, che generano un rifiuto inevitabile del vento.
Queste "canne" indicano che la drizza è troppo cazzata, che la pressione
del vento non è sufficiente a stendere il profilo, quindi significa che siamo sicuramente al di fuori delle
forme volute dal velaio.
Se la drizza è poco tesa, verificheremo invece il formarsi di pieghe, vicino all'albero, orientate verso
la bugna, in questo caso il grasso si sposterà più a poppa, non ci sarà più rifiuto
al vento, i filetti rimarranno più stabili, ma la vela non sarà della forma giusta.
Quello che conta è sapere a quale distanza dall'albero il velaio ha deciso di mettere
il grasso.
Solitamente, per un buon rendimento, il grasso si deve trovare tra un 35 e un 50% dall'albero, quindi la nostra
drizza dovrà tesarsi fino al raggiungimento di questo scopo, senza ne pieghe verticali, ne pieghe oblique.
Naturalmente queste indicazioni si riferiscono ad una vela nuova o ben mantenuta.
Le scotte:
regolano l'incidenza della vela al vento, in combinazione con altre manovre possono anche lavorare sulla distribuzione
del grasso su tutta la superficie della vela, (ad esempio insieme l trasto o il Vang).
In linea di principio la scotta di una vela va regolata fino a che i filetti si distendano indicando un incideza del profilo alare nei termini di laminarità e al difuori dello stallo.