Se potessimo vedere le linee lungo le quali agiscono le forze che sollecitano una vela potremmo verificare una situazione come quella in figura. Le linee rosse congiungono i punti di uguale tensione sulla vela e identificano le linee di forza a cui è sottoposto il tessuto.
Con l’analisi dei carichi e di come questi agiscono sulle vele, si può sapere dove porre il materiale con la giusta resistenza all’allungamento.
Questo comporta la possibilità di alleggerire la vela e usare materiale diverso a seconda delle caratteristiche richieste.
Si sono evoluti quindi diversi sistemi di taglio e di montaggio di una vela in funzione di questa possibilità.
Come abbiamo visto, nell’approfondimento, l’evoluzione è avvenuta anche in funzione della tramatura:
- ferzo verticale fino al 1930,
- orizzontale fino all’80
- dall’80 in funzione dell’orientamento del filato a minimo allungamento nella tramatura (warp o fill oriented).
L’ultima e decisiva spinta è stata data dall’evento informatico.
Come per tutte le tecnologie industriali, il computer è stato l’artefice dell’ultima evoluzione che il mondo dei velai ha vissuto.
La velocità di calcolo e la duttilità degli strumenti informatici ha permesso di portare il taglio dei ferzi ad un livello tale che il ferzo tradizionale è ormai formato da piccoli ferzi che danno al primo una sua forma trimensionale, garantendo un migliore profilo.
Taglio e formatura
I sistemi di taglio radiali, bi e tri radiali, non sono altro che la diversa orientazione dei ferzi, (tagliati su tessuti warp oriented) , per ottimizzare la reazione ai carichi e agli stress che la vela deve sopportare.
Nel il sistema Tape Drive la reazione ai cariche è maggiormente garantita da un nastro, generalmente di kevlar, che viene incollato lungo le generatrici degli sforzi.
Questo sistema conferisce una grande resistenza soprattutto sui vertici della vela dove si congiungono le diverse striscie di materiale, potendo così eliminare i pesanti e rigidi rinforzi presenti nei vertici delle vele tradizionali.
Il sistema Genesis offre una migliore uniformità della resistenza del ferzo, grazie a pannelli laminati in cui all’interno dei Mylar sono disposti filati aramidici lungo le linee di carico della vela. Questi pannelli vengono poi cuciti orrizontalmente.Il sistema Genesis permette di alleggererire ulteriormente il peso delle vele.
Il knowhow Genesis è posseduto solo da due velerie al mondo, negli Stati Uniti e in Italia.
Il sistema 3DL è oggi il top per quanto riguarda il controllo delle tensioni e dell’ottimizzazione dei pesi.
Il principio che viene usato per questa tecnologia è comunque , nel complesso, molto semplice. Si tratta di preformare la vela intera senza usare cuciture e tagli per originarne la profondità. Un sottile foglio di Maylar, della forma e misura della vela, viene posto su di un piano flessibile enorme, sotto il quale tantissimi martinetti sollevano piccole porzioni dello stesso, deformandolo e facendogli acquisire così, sotto il controllo di un computerer, i profili che la vela dovrà avere in ogni sua porzione. Sopra questo primo strato vengono stesi, lungo la direzione delle linee di carico conosciute nel progetto, dei sottilissimi fili resistenti alla trazione, fibre aramidiche o pliesteri, poi a ricoprire il tutto viene posto un altro film di Mylar.
Il sandwich viene naturalmente incollato e le fibre interne così fissate.
Quello che ne deriva è una vela assolutamente fedele al progetto dal punto di vista dei profili e della resistenza ed estremamente leggera. Diversi sono i pliesteri e gli aramidici usati per questo composito.
Oggi come filato si utilizza anche il Pentex che riesce a ridurne i costi. (HYBRID3DL Pentex/Aramid).
L’ultimo e innovativo sistema a ferzi è il taglio Power-curves.
Consideriamo le linee di forza e invece di mettere dei filati lungo di esse, tagliamo un laminato di composito secondo le curve definite dalle generatrici di carichi. Otterremo dei ferzi, curvi che incollati lungo le linee di taglio creeranno una resistenza longitudinale ai carichi. Questo sistema è l’ultimissima invenzione del mercato delle vele. Quello che si cerca di ottenere da questo sistema è di evitare che le linee di carico attraversino le cuciture trasversalmente. Quetso elimina il rapido invecchiamento della vela dovuto alle differenze di ritiro nel tempo, che deformano la vela e che sotto carico sformano la stessa sopratutto nei punti dove il tessuto cambia oppure dove il carico incontra una cucitura o un incollaggio in modo trasversale.