Nel tempo, pur essendo propulsori più efficienti dei remi,le vele hanno subito molteplici evoluzioni, a seconda delle zone e dei mari che le hanno viste navigare.

Quello che nel nostro sport è un sofismo, cioè la continua ricerca del massimo rendimento di una vela, nel passato era una indispensabile lotta per la vita e il potere sui mari del mondo. I vecchi cutter che pescavano i merluzzi facevano a gara ad arrivare per primi in porto, infatti era chi arrivava primo che si aggiudicava il mercato facendone il prezzo. Le grandi navi da guerra avevano bisogno di essere manoviere e veloci, così anche le navi da trasporto, dovevano competere con le veloci imbarcazioi dei pirati e dei corsari. Addirittura nell’l’invasione araba dell’europa meridionale è stata determinante la caratteristica delle navi con cui questi scorazzavano nel mediterraneo, infatti erano imbarcazioni che risalivano il vento con facilità, mettendo in difficoltà le flotte delle altre marinerie accerchiandole o sfuggendogli agevolmente dopo averle colpite.

Così pur nelle loro modeste possibilità tecnologiche gli uomini del passato hanno inventato diversi tipi di vela e di armi.

Tipologie di vela

  • Vela al terzo
  • Vela latina
  • Vela tarchia
  • Vela aurica
  • Vela quadra
  • Fiocco
    • Fiocco
    • Genoa
    • Volante o uccellina
  • Trinchetta
  • Randa Marconi
  • Vele per lasco
  • Spinnaker
  • Gennaker

Ognuna di queste vele può essere armata su qualunque barca , anche se è chiaro che ci saranno usi e scafi appropriati ad ognuna di esse.

Il “montaggio” di una vela e di un albero su di una barca si definisce armo, quindi diremo che una barca è armata con vela aurica, e non che monta una vela aurica.

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vela latina      vela quadra       vele per andature portanti
Armi e scafi distinguono i vari tipi di imbarcazioni a vela.

  • Cat
  • Sloop
  • Cutter
  • Ketch
  • Yawl
  • Goletta
  • Brigantino

armatura-della-barca

Le vele vengono definite il motore della barca a vela, in realtà questo è un concetto molto semplicistico che viene dato a causa della nostra ormai radicata concezione automobilistica.

In una vettura il motore è posto all’interno della stessa, ne è sostenuto e trasmette un moto di spinta verso terra e la velocità del veicolo è direttamente proporzionale alla potenza del proprio motore.
A un motore basterebbero quindi semplicemente un supporto su tre ruote e il movimento avverrebbe, magari semplicemente rettilineo, ma comunque realizzato, sfruttando semplicemente l’attrito a terra delle ruote o della ruota motrice.

Per quanto riguarda la barca a vela, invece, la cosa non è così semplice.

La vela e l’albero sono sostenuti dallo scafo, ma la velocità della barca non è dovuta solo alla dimensione della vela, ma anche al suo orientamento all’aria e all’acqua, rimanendo poi strettamente legata anche alla lunghezza e alla forma dello scafo.

In poche parole, facendo un esempio estremo: una barca di 2 tonnellate di dislocamento orientata 90° rispetto al vento, può essere più veloce di una barca con la stessa vela che pesi solo 1 tonnellata e che abbia il vento a favore o anche solo uno scafo diverso.
Inoltre ammettendo che un albero invelato possa galleggiare ritto in mare, nel vento si comporterebbe come un’asta con la bandiera.
Quindi le vele sono propulsori sinergici dell’imbarcazione.

Il timone

E’ l’organo di governo e parte fondamentale per il rendimento completo sia dello scafo che delle vele.
Il timone è anche il “sensore” del moto della barca. Da come questi reagisce , il timoniere può valutare le potenzialità e le caratteristiche di progetto di una imbarcazione.

Può essere di diversi tipi e posizionato in diversi punti:

  • Timone appeso o sospeso
  • Timone in continuo
  • Timone applicato
  • Timone con skeg

timoni-dell-imbarcazione

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